ordine sparso
2018 - 2019
“The hypercity is the result of a series of antagonizing choices that obey to rational and irrational logics.”
Swiss teacher André Corboz theorized in the 90s the concept of hypercity, that can be read about in the book Ordine sparso.
Years before, Italian architects Carlo Aymonino and Aldo Rossi were already theorizing the future development of big cities: fragmented plots without any apparent geography.
The two architects designed together the Monte Amiata residential complex in Milan, Italy, that was built in the late 1960s.
The project aimed to satisfy more complicated ways of living, following a logic of programmatic disorder, and anticipating the concept of hypercity.
Like an early portrait of our modern cities, it is a place where the past is still an echo and future is revealed.
An urban layout of overlapping elements that constitute a complex texture that is so much more than the sum of its parts.
Ordine Sparso is the result of an emotional analysis of the hipercity, started since the first years spent in Milano.
This foreign and complex object digests both mentally and physically, often leaving with a feeling of displacement and disorientation, due to the strong and continuous flux of inputs coming from it.
“Building and action interpenetrate in the courtyards, arcades, and stairways. In everything they preserve the scope to become a theatre of new, unforeseen constellations.
The stamp of the definitive is avoided. No situation appears intended forever, no figure asserts its ‘thus and not otherwise’.”
Walter Benjamin, Immagini di Città, 1955.
“L’ipercittà è la risultanza di una moltitudine di scelte, che sono tutte razionali, o che aspirano ad esserlo, ma che obbediscono a delle logiche differenti, in antagonismo le une con le altre.”
Il docente svizzero Andrè Corboz teorizza negli anni 90 il concetto di ipercittà, esposto in alcuni saggi raccolti nel libro Ordine Sparso, del 1998.
La nozione di ipercittà nasce dalla consapevolezza del carattere di sovrapposizione che contraddistingue il fenomeno urbano,
come un documento scritto con note a margine e appunti che rimandano a percorsi e letture trasversali, ovvero un ipertesto.
Già negli anni 60, gli architetti italiani Carlo Ayominino e Aldo Rossi teorizzano e studiano lo sviluppo futuro delle grandi città.
Il complesso Monte Amiata, da loro progetatto a Milano in quegli anni, segue una logica di disordine programmatico che anticipa questo scenario contemporaneo:
una trama frammentata senza geografia apparente già tesa a prefigurare modi più complessi di vita. Come un ritratto premonitore, è un luogo dove il passato ancora riecheggia, ma il futuro è già svelato.
Un layout urbano di elementi sovrapposti che costituisono una texture complessa, che è molto di più della somma delle sue parti.
Ordine Sparso è il risultato di un processo di analisi emotiva dell’ipercittà, iniziato sin dai primi anni trascorsi a Milano.
Questo oggetto estraneo e complesso ingloba mentalmente e fisicamente, lasciando spesso persi e disorientati dal flusso di continue informazioni da esso provenienti.
“Costruzione e azione si compenetrano in cortili, arcate e scale. Ovunque viene mantenuto dello spazio idoneo a
diventare teatro di nuove impreviste circostanze. Si evita ciò che è definitivo, formato. Nessuna situazione appare come essa è, pensata per sempre,
nessuna forma dichiara il suo ‘cosí e non diversamente’.” Walter Benjamin, Immagini di Città, 1955.